Guazzetto di Carciofini, patate e frutti di mare
Non è detto che i carciofini si possano adoperare solo per il sott’olio!
Guazzetto di Carciofini patate e frutti di mare è un piatto elegante da presentare e facile da preparare. Può considerarsi una delle risposte alla tipica domanda: come si preparano i piccoli carciofini?

Gentili tutti,
Se state leggendo questa ricetta vuol dire che sono sopravvissuto al giudizio degli ospiti e sia chiaro: si tratta di parenti (e suoceri), per cui un giudizio positivo vale più di un bacio accademico di chef Cracco!
Se la gratitudine non appartiene a questo mondo, la richiesta di un BIS ti innalza immediatamente nell’Olimpo delle persone che sanno cosa cucinare, quindi niente paura e preparatevi ad approdare ad una ricetta Cibo Sicuro semplicissima, gustosa, coreografica ed anche salutare!
Lo scrivo adesso e lo negherò per il resto della mia vita: ho adoperato un ingrediente “ninja” ovvero quel tipo di spezia che va adoperata senza che gli ospiti se ne accorgano, che a breve vi esporrò.
Il guazzetto di carciofini, patate e frutti di mare si presta a molteplici esigenze ed a seconda delle quantità lo si può adoperare come antipasto o come secondo piatto.
I frutti di mare, in questo caso Fasolari e Telline, attraggono l’attenzione e conferiscono maggior sapore, ma il grosso della portata si basa su tuberi, aromi e verdure biologiche

Per iniziare, peliamo le patate gialle e tagliamole a cubetti in modo che si cuociano velocemente a fiamma bassa.
Per tagliare le patate crude basta adoperare un coltello pesante ed affilato che faccia presa su un qualsiasi tagliere.
Fatto ciò, assicuratevi che i parenti siano distratti (soprattutto vostra moglie/marito o chi fa le veci di “direttore dei lavori” mentre state beatamente cucinando).
In 1 Kg di patate gialle sminuzzate uno spicchio di aglio biologico: fatelo con la mezzaluna e riducetelo a briciole.
Ciò darà un sapore idilliaco a questa preparazione senza che nessuno se ne accorga, ma se il “direttore dei lavori” dovesse sospettare dell’aglio crudo, rifatevi alla regola aurea: Nega sempre e di fronte all’evidenza continua a negare!

Fate scaldare come da tradizione italiana dell’olio extravergine di oliva biologico in padella, aggiungendo del peperoncino e facendo indorare uno spicchio di aglio tagliato a metà:
assicuratevi che tutti gli ospiti vedano il momento nel quale togliete gli spicchi di aglio dalla padella, gridando a gran voce:
“ok, è perfettamente indorato, adesso LO TOLGO e lo getto nell’umido“!
Tutto ciò darà sapore e calmerà gli animi.

Adesso prendete i frutti di mare e lavateli sotto al rubinetto, lasciandoli in una ciotola a spurgare.
Per farli aprire e far eliminare la sabbia è necessario aggiungere del sale, ma sappiate che non è una impresa facile da fare ad occhio:
i molluschi si aprono per respirare solo se la quantità di sale nell’acqua è simile o uguale a quella del mare, in modo da poter assimilare ossigeno per osmosi.
A tale scopo, se non volete sperimentare la stechiometria della biologia marina, vi suggerisco di metterne un pizzico alla volta, ogni 2 minuti, senza fare rumore e senza muovere la ciotola:
il quantitativo (più o meno) esatto lo capirete quando i bivalvi inizieranno ad aprirsi, come in figura.

Adesso viene il pezzo forte: i carciofini.
Questi carciofi in miniatura sono semplicemente le infiorescenze laterali di piante che hanno almeno 3 anni.
Non crescono più di tanto e solitamente vengono adoperati per fare preparati sott’olio.
Questa volta invece li useremo freschi, senza remore!
Togliete le foglie esterne: anche se può sembrare un peccato, i carciofini sono particolarmente apprezzati per la loro tenerezza ed è quindi indispensabile esaltare questa caratteristica.
In seguito potrete adoperare le foglie eliminate per fare una crema (un giorno vi daremo la ricetta).
Tagliate la punta ad 1/3 della lunghezza totale e mettete i carciofini per 20 minuti in una ciotola con acqua e limoni biologici.
Prendete quindi una padella a fondo alto, versate 2 bicchieri di acqua, un cucchiaio di olio extravergine ed un cucchiaio di aceto di mele;
fate cuocere i carciofini per 15 minuti, con coperchio a fiamma media.

Dopo aver cotto i carciofini, estraeteli e metteteli in un piatto fondo in attesa.
Adoperate l’acqua di cottura per cuocere i frutti di mare:
tranquilli/e lo sappiamo che andrebbero spadellati con olio, aglio e peperoncino, ma in questa ricetta abbiamo adoperato tali ingredienti per fare gli altri componenti, quindi armatevi di fiducia e versate i frutti di mare nel liquido di cottura dei carciofini che dopo adopereremo per il guazzetto finale.
Attendete che tutte le valve si aprano ed eliminate quelle che restano chiuse dopo 6 minuti di cottura con coperchio a fiamma media.

Impiattamento: prendete dei piatti fondi e versate le patate su un lato (se i piatti sono particolarmente stretti, adagiatele sul fondo come fossero un letto);
inserite i carciofini in verticale e poi i frutti di mare.
Se avete optato per le telline ed i fasolari, inserite prima le telline e poi copritele con i fasolari (le conchiglie più grandi vanno sopra).
Dunque prendete un mestolo e versate l’acqua di cottura in modo da bagnare anche le patate.
Speziate con poco sale e con pepe nero.

Il piatto è pronto ed i suoceri sgranano gli occhi, intorpiditi da tanta audacia (la fatica non la vede nessuno), ma attenzione:
qualcuno potrebbe ergersi a direttore dei lavori e chiedervi con fare capzioso: “Hai messo l’aglio”?
Ricordate per l’ennesima volta la regola aurea: NEGA SEMPRE E DI FRONTE L’EVIDENZA, CONTINUA A NEGARE.
L’aglio è un antisettico naturale, anti-radicalico, anti-tumorale e conferisce maggiore digeribilità;
purtroppo non piace a tutti, per cui se volete accontentare i palati dei vostri commensali, potete tranquillamente evitarlo…
ma se pretendete il massimo dalle vostre ricette a base di verdure biologiche, sminuzzatelo, inseritelo e mentite: se qualcuno dovesse scoprirvi, allora passate al piano B: fingetevi morti!
Cibo Sicuro
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